sabato 14 gennaio 2012

TUBELESS REVOLUTION

PRESENTAZIONE
L'idea di questo sistema, semplice ma differente da quanto proposto attualmente dal mercato, è nata essenzialmente dalla necessità di avere ruote leggere a basso costo.
Affacciandomi alle gare del circuito SUPER ENDURO, con poco allenamento e altrettanto meno tecnica le ruote sono sempre state il mio problema principale sotto diversi aspetti: resistenza meccanica, scorrevolezza, peso, resistenza alle forature.
Nel tentativo di trovare il giusto compromesso le mie esperienze spaziano dall’utilizzo di ruote o troppo leggere o troppo pesanti.
Sinceramente, scoraggiato da un prezzo mediamente più alto rispetto ai cerchi “standard” non ho mai avuto voglia di comprarmi cerchi tubeless nativi, quindi quando qualche anno fa sul mercato hanno iniziato ad apparire i vari kit per adattare cerchi di ogni genere al montaggio tubeless, sembrava che le mie necessità fossero state risolte tutte assieme.
Tuttavia dopo qualche mese di utilizzo mi rendevo conto che i prodotti commercializzati, per vari motivi, non soddisfacevano appieno le mie esigenze.
Ho provato molte soluzioni artigianali, sia ideate da me che da altri ma tutte con scarso successo.
Dopo tanto provare l'idea giusta è arrivata e da subito mi sono reso conto che sarebbe stata una svolta.

ILLUSTRAZIONE TECNICA
La soluzione diversa ed “innovativa” è in realtà abbastanza semplice: si tratta di applicare uno strato di gomma sigillante sul profilo interno del cerchio.



Le gomme sigillanti utilizzate nei test sono state scelte tra quelle reperibili sul mercato (mesticherie).
Tra tutte le proposte commerciali, quelle ideali per la nostra applicazione devono  garantire:

•    mantenere le proprie qualità meccaniche in condizioni di umidità, acqua, alte e basse temperature;
•    una resistenza meccanica molto elevata;
•    un totale ancoraggio su metallo verniciato;
•    elasticità dopo il processo di "essiccazione".

La gomma applicata ha la funzione di guarnizione dinamica tra copertone e profilo del cerchio, si adatta totalmente alle superfici anche se danneggiate o deformate, sia durante l'applicazione che durante l'utilizzo.
In pratica essa va a sostituire la bandella (che nei kit tubeless è realizzata con una camera d’aria “aperta”) che viene posta all’interno del cerchio e che serve a garantire accoppiamento e tenuta tra cerchio e copertone, con il lattice che svolge anche funzione sigillante.
La funzionalità è garantita sia dalla pressione esercitata dal copertone durante la fase di gonfiaggio sia dalla pressione di utilizzo.
L'aumento delle pressioni di esercizio dovute al peso del biker e i dai continui urti sul terreno garantiscono ancora meglio la tenuta richiesta.

Nei nostri test abbiamo utilizzato il sistema sino ad una pressione minima di esercizio, dopo la fase di "stallonatura", di circa 0,5 bar.

Lo spessore della gomma applicata è veramente minimo, e si rientra in lavori minimi di 0,5 mm fino ad un massimo di 1 mm. NB: Gli spessori sono indicativi.
La gomma applicata serve da guarnizione e va applicata in modo da eliminare qualsiasi malformazione del cerchio e adattarsi al meglio alla superficie irregolare del copertone.
La guarnizione in gomma, avendo comunque un "corpo elastico" si comprime e si contrae in funzione delle pressioni in gioco, in modo da seguire alla perfezione i movimenti del copertone, garantendo una tenuta perfetta in tutte le condizioni di utilizzo della ruota.
In caso di cerchio non nuovo, ad esempio, possiamo aumentare leggermente lo spessore della gomma, al fine di compensare eventuali deformazioni presenti sul profilo del cerchio.



L’utilizzo della gomma sigillante diminuisce poi di molto le difficoltà che incontriamo con i sistemi tubeless presenti sul mercato, dove il lattice “salda” in modo spesso anche tenace il copertone alla bandella.
Con questo sistema cambiare un pneumatico in breve tempo (e sappiamo quanto questo possa essere utile quando si partecipa ad una SuperEnduro) non è più un miraggio.

La guarnizione in gomma permette di avere una totale tenuta su tutti i tipi di copertone e di cerchio, sia su ruote da 26" che 29".

UTILIZZO CONSIGLIATO
Cross-country ed enduro (per freeride “pesante” e downhill al momento non ci sono test attendibili).

VANTAGGI DEL SISTEMA
Il montaggio indicato offre molti vantaggi, riteniamo che i più importanti siano:
•    Possibilità di una ottenere ruota "tubeless" con cerchi non dedicati a tale utilizzo.
•    Possibilità di scegliere il montaggio preferito con camera o con sistema "tubeless".
•    Massima funzionalità anche in caso di malformazioni del cerchio che si dovessero procurare durante l'utilizzo,
•    Bassi costi di realizzazione.
•    Massima versatilità durante le conversioni di sistema “on the road”.
•    Leggerezza del sistema

SVANTAGGI
Gli svantaggi individuati possono essere:
•    La manualità richiesta per l'applicazione della guarnizione (cosa che potrebbe essere risolta in caso di produzione industriale). Se vi dedicherete a realizzare il sistema si consiglia di realizzare varie prove su cerchi test magari anche quelli sostituiti durante la stagione, altrimenti rivolgetevi al vostro meccanico di fiducia: sicuramente troverete un cerchio usato devastato da qualche bikers.
•    Il tempo effettivo di realizzazione minimo 24h.
•    Nel caso si volesse riportare il cerchio alle condizione originali, troverete molta difficoltà nel tentativo di rimuovere la gomma applicata.

TEST REALIZZATI
Il sistema Tubeless Revolution è stato sviluppato e testato in due anni di gare endurance, Campionato SuperEnduro ed uscite escursionistiche di difficoltà medio-alta.

MATERIALI NECESSARI PER REALIZZARE IL SISTEMA
•    Detergente sgrassante
•    Carta
•    Gomma sigillante
•    Pistola applicativa con vari beccucci di erogazione
•    Nastro adesivo da elettricista, larghezza 25mm, 21 mm, 19 mm (a seconda dalla larghezza del profilo del cerchio)
•    Valvola tubeless
•    Lattice


ILLUSTRAZIONE FOTOGRAFICA APPLICAZIONE DEL SISTEMA
Prendendo un cerchio dobbiamo avere la certezza che le superfici dove verrà installata la gomma siano perfettamente pulite, quindi con qualsiasi tipo di sgrassante si provvederà ad una approfondita pulitura del profilo.



La fase successiva, già ben nota e ampiamente descritta in qualsiasi blog di tecnica, è l’applicazione del un nastro che andrà a sigillare totalmente i fori dei nippli. In questi anni di prove ho scelto un volgarissimo nastro da elettricista; naturalmente per garantire una accettabile resistenza meccanica consiglio di effettuare minimo 3 strati/3 giri.
Il nastro adesivo oltre che a garantire la tenuta dell'aria sui fori dei nippli servirà a far sì che la gomma/guarnizione non vada ad applicarsi su superfici non interessate al sistema di guarnizione. Questo accorgimento è molto importante per garantire il totale ancoraggio nel nastro nelle successive applicazioni che si dovessero rendere necessarie per le normali manutenzioni della ruota. Tutti i tipi di gomma e in particolare modo quelle siliconiche sono un nemico dei collanti.
Perché il nastro da elettricista costa poco, essendo molto elastico si riesce facilmente, esercitando più o meno trazione durante l'applicazione ad adattare la sua larghezza al profilo del cerchio.





Avendo fissato il nastro si passa all'applicazione della gomma, come si può notare dalla foto sto usando un comune applicatore per flaconi di silicone. Le prime volte l'applicazione può essere difficoltosa, con un po’ di pratica si riesce velocemente e senza troppi problemi a realizzare il lavoro.
La "pistola" è indispensabile se si vuole avere un controllo dell'erogazione della gomma, naturalmente troppa riempirebbe il canale e poca non avrebbe l'effetto desiderato.
Se non utilizzate gomma auto livellante (sono gomme che hanno la proprietà di auto livellarsi, naturalmente il cerchio deve essere tenuto orizzontalmente) come nel nostro caso, vi troverete ad avere per forza di cose una erogazione della gomma non regolare e perfetta, con una piccola stratagemma riusciamo velocemente ad avere la nostra guarnizione liscia perfetta e ben distribuita sul profilo.




Ecco come: munitevi di un bicchiere d'acqua, bagnatevi il dito e come nella foto fatelo scorrere nel canale dove abbiamo messo la gomma: il dito scivolerà via come su l'olio creando uno strato di gomma uniforme ed eliminando tutta quella in eccesso.
Naturalmente la pratica applicativa vi servirà per capire quanta pressione dare al dito durante la fase di scivolamento. L'acqua e indispensabile per diminuire l’attrito, limitando il rischio di "strappare la gomma ".





  

Avendo ripetuto l'operazione sia per la parte destra che sinistra dovremmo aspettare la totale essiccazione della gomma: affinché ciò avvenga sono in genere necessarie 24 ore, ma i tempi possono variare a seconda della temperatura e dell'umidità.
Prima del montaggio del copertone accertarsi che la gomma abbia completato l'essiccazione.
Le fasi successive sono quelle classiche del montaggio tubeless, installazione della valvola, collocazione del copertone, latticizzazione e gonfiaggio.
Per il gonfiaggio si consiglia di utilizzare il compressore e procedere dopo aver rimosso la valvola recentemente installata sul cerchio.

INCONVENIENTI RISCONTRATI DURANTE L'UTILIZZO
•    inconvenienti di montaggio con copertoni "usati" dual play su cerchi con canale da 31mm, non è stato possibile realizzare la "stallonatura" nella fase di gonfiaggio.
•    n° 1 stallonatura non totale che ha permesso di finire prova, su curva tecnica a bassa velocità, in prova circuito SE PRO 2011 Sestri Levante, cerchio anteriore gomma dual play 2.35
•    n° 1 stallonatura totale, su curva veloce in sponda, in prova circuito SE PRO 2011 Limone Piemonte, cerchio anteriore gomma monostrato 2.35

TESTER
Altezza: 1.93 mt
Peso: 85 kg

Altezza: 1.94 mt
Peso: 100 kg

IDEAZIONE E SVILUPPO
Simone Tabarrani

Collaborazioni
HUTR/BIKERINSIDE // ZETA BIKE COMPONENTS // MULTIPOWER